Il Obusier de 370 modèle 1915 era un ex fucile da marina, che fu convertito dall'esercito francese durante la prima guerra mondiale in fucile ferroviario e utilizzato sia nella prima che nella seconda guerra mondiale.
Dopo il successo della conversione dei Obusier de 400 Modèle 1915/1916 in cannoni ferroviari, l'Alto Comando francese decise, anche a causa della forte richiesta di artiglieria pesante, di utilizzare ulteriori cannoni navali dismessi e di convertirli.
A quel tempo, alcune corazzate della classe Charles Martel e i sottobicchieri della classe Bouvines erano già stati dismessi, ma avevano ancora l'armamento completo a bordo. Le due società Schneider e Batignolles sono state selezionate per l'estensione e la conversione, poiché Schneider aveva già esperienza con tali conversioni.
A metà del 1915 iniziò la ricostruzione. A questo scopo, due vagoni ferroviari a 4 assi sono stati collegati con travi d'acciaio su cui è stato montato il cannone. Per il rinculo è stato utilizzato un sistema idropneumatico di rinculo, con il quale la pistola è scivolata all'indietro dopo lo sparo e poi ruotata in avanti nella sua posizione originale. Per mantenere il carro in posizione sui binari, sono state utilizzate 5 croci in acciaio con forcelle integrate che sono state abbassate tra le traversine ferroviarie. Accanto ai binari sono state montate anche travi d'acciaio. L'assemblea ha richiesto circa 3 ore.
Alla fine del 1915, il primo di un totale di 8 cannoni ferroviari fu consegnato all'esercito francese e dispiegato sul fronte occidentale.
Durante l'offensiva primaverile del 1918, l'esercito tedesco riuscì a catturare 4 dei cannoni della ferrovia. Uno fu distrutto durante il successivo ritiro, 3 furono portati nel Reich tedesco e dovettero essere restituiti alla Francia dopo la resa del Reich tedesco.
Dopo la prima guerra mondiale e il ritorno dei cannoni ferroviari catturati dalla Germania, l'esercito francese ha trattenuto un totale di 4 cannoni fino all'inizio della seconda guerra mondiale. Non si sa se questi siano stati usati contro la Wehrmacht tedesca. Dopo la capitolazione della Francia nel 1940, tuttavia, questi potrebbero essere catturati dalla Germania e messi in servizio con la denominazione 37 cm H (E) 710 (f).
Scheda tecnica:
Individuazione: | Obusier de 370 modèle 1915 |
Paese di produzione: | Francia |
Anno di introduzione: | 1890 1915 Trasformazione in cannone ferroviario |
Numero: | 8 pezzi |
Calibri: | 370 mm |
Lunghezza del tubo: | 9,25 metri |
Fascia: | Massimo 16.500 metri |
Peso: | da 127 a 134 tonnellate |
Qui potete trovare la letteratura giusta:
Le trattrici italiane della grande guerra. Il traino meccanico delle artiglierie dalle origini al 1918
Storia dei mezzi meccanici che hanno permesso lo spostamento veloce di artiglierie - ma anche di uomini e materiali - da una parte all'altra del fronte italiano nella Prima Guerra Mondiale.
Artiglieria da trincea austro ungarica e germanica. Ediz. illustrata: 1
Tecnica, munizionamento e industria bellica alla prova dell'uso in prima linea per l'appoggio della fanteria e delle squadre d'assalto.
Artiglieria da trincea austro ungarica e germanica: 2
Fuoco sull'Ortigara. Artiglieria pesante e aviazione nella grande guerra
Furono tra i protagonisti militarmente rilevanti della battaglia dell’Ortigara, ma la loro presenza è passata sostanzialmente sotto silenzio. Le artiglierie ferroviarie francesi ritrovano ora il ruolo che gli spetta nella storia del conflitto lungo il fronte italiano grazie a Luca Girotto e Luigino Caliaro, autori di “Fuoco sull’Ortigara”. 168 pagine a colori, formato 21×23, che con il supporto di oltre 140 straordinarie foto in gran parte inedite e grazie a documenti usciti dagli archivi d’oltralpe documentano per la prima volta una storia mai scritta prima.Spiegano gli autori: in previsione della battaglia dell’Ortigara, gli accordi tra alleati prevedevano l’arrivo di un appoggio d’artiglieria francese a supporto dell’offensiva. Per varie ragioni, soprattutto per non privarsi di artiglierie campali assolutamente indispensabili sul fronte occidentale, la scelta francese ricadde sull’invio di alcune imponenti artiglierie ferroviarie pesanti. Per immaginare quale impatto possono aver avuto sui contemporanei è sufficiente guardare gli scatti ritrovati da Girotto e Caliaro che documentano la mole colossale di cannoni come quelli da 320 mm M.le 70-93 su affusto Schneider con una lunghezza complessiva della struttura di quasi 26 metri per 162.000 kg di peso.
Basti in groppa! L'artiglieria someggiata dall'Armata Sarda all'Esercito Italiano
Sullo specifico argomento esistono solo un numero sorprendentemente ridotto di lavori limitati all'ambiente alpino e all'artiglieria da montagna ma altri aspetti, come l'artiglieria coloniale e l'artiglieria someggiata non alpina sono rimasti in gran parte inesplorati. Ecco quindi un interessante e inedito studio sulla storia di tutte le artiglierie someggiate dell'Esercito Italiano, a partire dalle guerre risorgimentali e fino ai giorni nostri, illustrato con un'importante numero di fotografie, stampe e disegni.
This post is also available in: Deutsch (Tedesco) English (Inglese) Français (Francese) 简体中文 (Cinese semplificato) Русский (Russo) Español (Spagnolo) العربية (Arabo)