Il Corpo dei Marines degli Stati Uniti (USMC, chiamato anche Marines o US-Marines) rappresenta la Fanteria Marittima delle forze USA-Navy e si concentra principalmente su operazioni supportate dal mare, per cui i Marines anche assumere compiti di sicurezza in patria e all'estero per oggetti speciali come le ambasciate. Attualmente sono in servizio circa 200. 000 soldati attivi, altri 40. 000 possono essere ritirati dalla riserva.
Classifica di squadra dei Marines degli Stati Uniti d'America
- Private (Privato)
- Private First Class (Prima classe privata)
- Lance Corporal (Lance Caporale)
Private (Privato) (senza badge) (1), Private First Class (Prima classe privata) (2), Lance Corporal (Lance Caporale) (3)
Grado di sottufficiale dei Marines degli Stati Uniti d'America
- Corporal (Caporale)
- Sergeant (Sergente)
- Staff Sergeant (Sergente Maggiore)
- Gunnery Sergeant (Sergente d'artiglieria)
- Master Sergeant oder First Sergeant (Sergente maggiore o primo sergente)
- Master Gunnery Sergeant, Sergeant Major oder Sergeant Major of the Marine Corps (Sergente maggiore d'artiglieria, sergente maggiore o sergente maggiore del corpo dei marines)
Corporal (Caporale) (4), Sergeant (Sergente) (5), Staff Sergeant (Sergente Maggiore) (6), Gunnery Sergeant (Sergente d'artiglieria) (7), Master Sergeant (Sergente maggiore) (8), First Sergeant (Primo sergente) (9), Master Gunnery Sergeant (Sergente maggiore d'artiglieria) (10), Sergeant Major (Sergente maggiore) (11), Sergeant Major of the Marine Corps (Sergente maggiore del corpo dei marines) (12)
I ranghi Primo Sergente e Sergente Maggiore sono ranghi per i soldati che sono responsabili per la supervisione e il mantenimento della disciplina di una unità e sono subordinati al comandante della compagnia, simile alla posizione di una lancia nella Bundeswehr.
Il grado di Sergente maggiore del Corpo dei Marines è nominato personalmente dal Comandante del Corpo dei Marines ed è il più alto grado di sottufficiale di bordo.
Ufficiale del Corpo dei Marines degli Stati Uniti
- Warrant Officer 1 (Ufficiale di garanzia 1)
- Chief Warrant Officer 2 (Direttore generale 2)
- Chief Warrant Officer 3 (Direttore generale 3)
- Chief Warrant Officer 4 (Direttore generale 4)
- Chief Warrant Officer 5 (Direttore generale 5)
Warrant Officer 1 (Ufficiale di garanzia 1) (13), Chief Warrant Officer 2 (Direttore generale 2) (14), Chief Warrant Officer 3 (Direttore generale 3) (15), Chief Warrant Officer 4 (Direttore generale 4) (16), Chief Warrant Officer 5 (Direttore generale 5) (17)
La carriera dell'ufficiale addetto ai mandati è paragonabile a quella del servizio militare della Bundeswehr.
Funzionari del Corpo dei Marines degli Stati Uniti
- Second Lieutenant (Tenente in seconda)
- First Lieutenant (Primo tenente)
- Captain (Capitano)
- Major (Maggiore)
- Lieutenant Colonel (Tenente colonnello)
- Colonel (Colonnello)
Second Lieutenant (Tenente in seconda) (18), First Lieutenant (Primo tenente) (19), Captain (Capitano) (20), Major (Maggiore) (21), Lieutenant Colonel (Tenente colonnello) (22), Colonel (Colonnello) (23)
Generalità del Corpo dei Marines degli Stati Uniti
- Brigadier General (Generale di brigata)
- Major General (Maggiore Generale)
- Lieutenant General (Tenente generale)
- General (Generale)
Brigadier General (Generale di brigata) (24), Major General (Maggiore Generale) (25), Lieutenant General (Tenente generale) (26), General (Generale) (27)
Qui potete trovare la letteratura giusta:
Io sono un'arma. Memorie di un marine
È notte fonda quando il diciottenne David Tell scende dall'autobus che l'ha portato a Parris Island, la base militare dove avviene la prima, estenuante e selettiva fase dell'addestramento dei marines. David è sempre stato idealista e patriottico, ma niente poteva prepararlo a quello che lo aspetta: un addestramento massacrante, un incubo fatto di soprusi, vessazioni, vere e proprie torture, dal quale David riesce a uscire soltanto quando tocca il fondo dentro di sé e scopre di poter resistere. Tanto che nei mesi successivi David terminerà l'addestramento - rischiando la vita più volte - e apprenderà le tecniche di combattimento più avanzate, con le armi da fuoco e senza, le tattiche di sorveglianza e di aggressione, le manovre di invasione degli edifici occupati dai nemici... E i suoi risultati saranno tanto eccellenti che verrà selezionato per entrare a far parte della Fast Co (Fleet Anti-Terrorism Security Team Company): un'unità speciale all'interno dei marine, un'élite composta da uomini scelti diventati vere e proprie armi viventi. Con una voce asciutta e struggente al tempo stesso, David rivela segreti e retroscena inediti che riguardano il corpo militare più famoso al mondo, raccontando la storia vera di come imparare a uccidere significhi avere la possibilità di diventare un eroe... Ma significhi anche estrema solitudine ed estrema diffidenza nei confronti dei civili, della famiglia, degli affetti più cari. E persino di se stessi.
No easy day. Il racconto in prima persona dell'uccisione di Bin Laden
Primo maggio 2011: il Re del Terrore è morto. Osama bin Laden, l'uomo che per un decennio ha tenuto l'Occidente nella morsa della paura, è stato ucciso. Per la prima volta la più importante ed eclatante operazione di intelligence degli ultimi anni viene raccontata attraverso le clamorose rivelazioni di uno dei diretti protagonisti, un ex appartenente al Team Six dei SEAL (le forze speciali della Marina statunitense) che per primo ha fatto irruzione nell'ultimo rifugio di Bin Laden. Sotto lo pseudonimo di Mark Owen, l'autore ripercorre la sua esperienza nei corpi speciali, a cominciare dall'agognato ingresso nei SEAL, passando per il salvataggio del capitano Richard Phillips, rapito dai pirati somali nell'Oceano Indiano, fino alla guerra ai talebani sulle montagne afghane e all'assalto del compound di Abbottabad, in Pakistan, dove si nascondeva il leader di al Qaeda. Per due settimane gli uomini della squadra vengono addestrati ad affrontare il compito più importante della loro vita: la caccia a Bin Laden, nell'operazione denominata Lancia di Nettuno. Per Owen e i suoi compagni il successo della missione, oltre che dovuto alla partecipazione a centinaia di operazioni in tutto il globo, è frutto di anni di addestramento durissimo, teso a portare ai limiti massimi la resistenza psicofisica, una preparazione che consente loro di affrontare qualsiasi genere di evento e di imprevisto, qualsiasi tipologia di nemico. Il raid nel quartier generale segreto di Bin Laden è raccontato nei minimi dettagli...
American sniper. Autobiografia del cecchino più letale della storia americana
Tra il 1999 e il 2009 Chris Kyle, membro dei Navy SEAL degli Stati Uniti, ha fatto registrare il più alto numero di uccisioni a opera di uno sniper di tutta la storia militare americana. I suoi compagni d'armi, che ha protetto con precisione letale durante la guerra in Iraq, lo chiamavano "la Leggenda". Per i nemici, invece, era semplicemente al-Shaitan, il diavolo. "American sniper" è l'autobiografia di un guerriero che non nasconde la drammaticità dell'esperienza bellica, il dolore inflitto e patito, l'opacità degli interessi politici ed economici in gioco. Sopravvissuto a battaglie, imboscate e trappole di ogni genere, Chris Kyle troverà prematuramente la morte per mano di un giovane veterano. Avvincente e indimenticabile, il suo racconto è diventato una sorta di testamento postumo, destinato a restare come uno dei più grandi memoir bellici dei nostri tempi.
Nome in codice: Ares. Le missioni, le battaglie, la formazione di un eroe italiano
Roma, Altare della Patria, 4 novembre 2014. Le bandiere che palpitano al vento. L'applauso della folla. Le strette di mano delle autorità. Una medaglia d'oro al valor militare appuntata sul petto. «Fulgido esempio...», «ferito a una gamba...», «sprezzo del pericolo...», «non esitava a frapporsi... Le parole, solenni, scivolano via tra gli squilli di tromba, mentre il nastro della memoria si riavvolge e riaffiorano immagini, rumori, voci e sensazioni confuse, come il sapore del sangue che impasta la bocca o gli schiocchi dei colpi dei kalashnikov che frustano il terreno. E in un istante tutto sembra tornare a un mattino di quattro anni prima, nell'assolata valle del Murghab, nell'Afghanistan settentrionale-Se fosse un film, probabilmente inizierebbe così. Ed è proprio così che comincia questa storia, la storia di Andrea Adorno, caporale maggiore capo del 4° reggimento «Monte Cervino» dell'esercito italiano. La differenza, però, è che quella di Andrea è una storia vera, culminata nella battaglia del 16 luglio 2010, quando, durante un'operazione di rastrellamento nel villaggio di Bozbai situato sulla riva destra del fiume Murghab, Adorno e i suoi compagni delle truppe speciali vennero sorpresi dalla violenta reazione degli insurgents afghani. Nello scontro a fuoco Andrea rimase gravemente ferito tuttavia continuò a combattere per prò gere i militari del suo plotone, fino a quando non furono tutti al sicuro. Una storia di eroismo, quindi. Ma non solo. Quella dell'alpino-paracadutista Andrea Adorno, infatti, è una vicenda per altri versi esemplare, fatta di rinunce e duro addestramento, di sogni e speranze, di sacrifici e dedizione assoluta ai propri compagni, alla patria e al proprio ruolo di militare di un paese democratico impegnato ogni giorno - in Iraq come in Bosnia o in Afghanistan -a costruire un futuro di pace.
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